Internet of Things, Building Automation, Byod, Smart Devices e molti altri sono tutti termini che stanno diventando sempre più comuni anche qui in Italia.
La diffusione di tablet e smartphone in maniera esponenziale ed una connessione a internet sempre più accessibile in mobilità ed economica sono i fattori scatenanti di queste nuove tecnologie ed in particolare l’Internet of Things (spesso abbreviato con IoT).
Con Internet of Things o anche Internet delle Cose si intende l’insieme di tecnologie che permettono di collegare in internet qualsiasi dispositivo di uso quotidiano, permettendone così un controllo costante e soprattutto remoto oltre ad offrirne un monitoraggio completo.
Tutto online con l’Internet of Things
Lampade, porte, campanelli, elettrodomestici, tapparelle e serrande, allarmi, telecamere e molti altri oggetti possono essere sempre collegati, perfino automobili ed il loro funzionamento può essere controllato, automatizzato e verificato. Una tecnologia molto utile che facilita la gestione e il controllo delle apparecchiature.
Infatti i dispositivi IoT oltre a svolgere il loro compito normale per cui sono stati progettati, grazie a internet ed ai sempre più diffusi sistemi Cloud, possono avvertire in caso di malfunzionamenti o al verificarsi di determinati eventi e possono essere attivati o disattivati da lontano come ad esempio nel caso in cui ci si è dimenticati di farlo prima di uscire di casa.
Avendo un intelligenza a bordo possono anche essere automatizzati e programmati e possono implementare ulteriori nuove funzioni quando vengono sviluppati nuovi aggiornamenti.
Ma siamo al sicuro con l’Internet of Things?
La domanda che viene fatta più spesso quando si integra un qualsiasi dispositivo con Internet è se questa sia una scelta davvero sicura. Nonostante oggi anche le operazioni più delicate come quelle bancarie, la raccolta e la trasmissione dei dati sanitari o le comunicazioni private avvengano tramite dispositivi interconnessi grazie ad internet, spesso questa domanda non è fuori luogo.
Le nuove tecnologie, soprattutto quelle innovative e recenti, come appunto il fenomeno dell’Internet of Things, potrebbero soffrire di difetti di progettazione a volte relativi anche al controllo sull’accesso non autorizzato.
Un esempio recente è stato individuato dai ricercatori della dell’Università del Michigan nei dispositivi SmartThings di Samsung: sfruttando alcune falle sulla gestione dei permessi è possibile compiere azioni particolarmente delicate come aprire serrature Smart o disattivare rilevatori di fumo. Malware, Virus e persone non autorizzate potrebbero così avere accesso alle funzioni di controllo dei dispositivi in quanto i privilegi d’accesso non sono correttamente gestiti.
L’Internet of Things va quindi evitato?
Dobbiamo quindi correre ai ripari e stare lontani dall’Internet of Things? Non è necessario. I ricercatori, gli ingegneri, gli sviluppatori sono costantemente al lavoro per progettare sistemi sicuri e per trovare e risolvere i difetti esistenti. Nell’Internet of Things la ricerca e sviluppo è costante e assidua in quanto i vantaggi che possono offrire i dispositivi intelligenti sono sempre più richiesti.
Eventi che rilevano problematiche di sicurezza come quello di Samsung non devono essere visti come debolezze intrinseche, ma aiutano i ricercatori a rilevare le eventuali problematiche ed a correggere possibili difetti già a livello di progettazione.